
Un percorso che i cattolici in questo Paese - ha detto Pisanu ricordando proprio l'esempio di Micheli - hanno già sperimentato vincendo la sfida del dopoguerra insieme a repubblicani e liberali "varando la riforma agraria, creando milioni di piccoli proprietari agricoli, fondando quella grande risorsa sindacale che è stata la Cisl e poi la Coltivatori diretti, avviando l'industrializzazione e il miracolo economico, la Cassa del mezzogiorno, l'Ina Casa, la democratizzazione della scuola per dire delle riforme sociali più importanti".
"La crisi che colpisce l'Italia e l'Europa oggi - ha continuato Pisanu - modifica il comune sentire della gente. E' necessario perciò radunare le migliori energie e avviare finalmente le riforme che non riuscimmo a fare con il governo Prodi, né con Berlusconi. Il futuro appartiene a tutti e tutto dobbiamo collaborare a renderlo sereno. Non dobbiamo subire la forza bruta degli eventi, ma dobbiamo dominare i fatti con l'intelligenza come ci ha insegnato Aldo Moro. Noi cattolici dobbiamo vedere i gravi problemi del Paese con la cultura della fede. L'opposizione tra cattolici e laici è superata. Dobbiamo dar vita ad una nuova politica. Anche il Terzo Polo deve cambiare. Dobbiamo avviarci verso uno schieramento serio, che metta insieme laici e cattolici, rispecchiarsi nel Parlamento dove non è più possibile che una forza dell'8% dell'elettorato italiano come la Sinistra non sia rappresentata a causa di questa pessima legge elettorale che dobbiamo cambiare. Democrazia dell'alternanza, dunque, con le forze del mutamento che sono le donne e i giovani. I politici cattolici tornino alla fede, dalla fede facciano scaturire la loro politica, muovendosi non più da soli ma insieme ai laici che dividono con noi l'amore per la libertà, la giustizia e la democrazia. Poi, sui valori non negoziabili, ci divideremo e si vedrà chi democraticamente prevarrà".